1. Lo S&P 500 schizza ai massimi di tre settimane
Lo S&P 500 è schizzato ai massimi di tre settimane martedì sera, guidato da Boeing, Facebook e dalle azioni industriali in seguito alla prospettiva di un accordo commerciale tra Stati Uniti e Cina che possa mettere fine alla guerra commerciale. Il rally di tre giorni ha avuto inizio venerdì in seguito ai solidi dati occupazionali Usa. Martedì l’indice è avanzato di quasi l’1%, chiudendo ad un massimo di tre settimane di $2574.41. Da notare che lo SPX500 è avanzato in totale del 9% dai minimi di 20 mesi toccati attorno a Natale. A sovraperformare ieri troviamo Boeing (+3.8%), Facebook (+3.25%), Verizon (+2.93%), MGM (+2.64%) eAlibaba (+2.58%). Nel frattempo, il Dow Jones Industrial Average (US30) è avanzato dell’1.09% a 23787.45 punti.*
2. Il prezzo di NEO continua ad avanzare in previsione delle build di DevCon
Il breakout rialzista di NEO sta continuando mercoledì mattina, con gli investitori che sono avanzati sulla scia di un upgrade promettente della rete che dovrebbe consentire agli sviluppatori di implementare contratti smart. Il protocollo per la smart economy sta adocchiando diversi importanti sviluppi quest’anno incentrati sull’economia e sull’infrastruttura delle criptovalute. Alle 8:00 GMT il valore di NEO avanzava del 12.76% a $9.3707, ai massimi di metà novembre. La criptovaluta è avanzata di ben il 21% da domenica, registrando un’outperformance nel mercato delle criptovalute.**
3. I prezzi del greggio sono avanzati in seguito all’ottimismo per i negoziati sino-americani
I prezzi del petrolio sono avanzati mercoledì mattina in seguito alle aspettative che Washington e Pechino possano risolvere una disputa commerciale che ha causato un rallentamento economico globale. I future del greggio WTI (USOIL) erano scambiati a $50.43 al barile alle 8:00 GMT di questa mattina, in rialzo di 65 centesimi, pari allo 0.3% dall’ultima chiusura. Al contempo, i future del greggio Brent (CL_BRENT) erano scambiati a $59.41 al barile, in rialzo di 69 centesimi, pari all’1.16% dall’ultima chiusura.*** Da notare che i prezzi del petrolio hanno ricevuto supporto dai tagli alla produzione introdotti alla fine del 2018 da un gruppo di produttori afferenti all’OPEC ed esterni al cartello.***
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*Fonte: Investing, 9 gennaio 2019 2:48 AM ET
**Fonte: Hacked, 9 gennaio 2019 5:53 AM ET
***Fonte: CNBC, 9 gennaio 2019 03:07 AM ET