1. Dollaro in calo in seguito ai deboli rendimenti USA, investitori cauti per i negoziati commerciali
Mercoledì il dollaro è arretrato nei confronti delle controvalute, sulla scia di un calo dei rendimenti statunitensi e con gli investitori che sono rimasti cauti in vista dei verbali di politica monetaria della Federale Reserve previsti nel corso della seduta. La valuta statunitense è arretrata anche come asset rifugio, dal momento che la domanda per il dollaro liquido è calata sulla scia dell’ottimismo che un nuovo round di negoziati commerciali tra Stati Uniti e Cina aiuterà a risolvere il conflitto commerciale in atto. Le due maggiori economie al mondo hanno avviato l’ultimo round di negoziati questa settimana, al fine di risolvere una disputa amara che ha visto i due paesi imporre dazi alla controparte. Gli Stati Uniti accusano la Cina di pratiche commerciali scorrette, tra cui trasferimenti forzati di tecnologia; accuse che sono sempre state negate.*
2. Dollaro canadese in rialzo in seguito ai guadagni del petrolio, gli investitori abbracciano il rischio
Il dollaro canadese mercoledì si è rafforzato nei confronti del dollaro statunitense, in seguito al rialzo del petrolio e all’aumento della propensione al rischio, supportata dal potenziale allentamento delle tensioni rispetto alla disputa commerciali tra Stati Uniti e Cina, con il progredire dell’incontro tra i due paesi. Mercoledì il petrolio è stato scambiato attorno ai massimi del 2019, supportati dai tagli alla produzione guidati dall’OPEC e dalle sanzioni statunitensi nei confronti di Iran e Venezuela. Tuttavia, va fatto presente che la produzione statunitense in crescita e le aspettative di un rallentamento economico limitano i prezzi. I future del greggio WTI (USOIL) erano scambiati ai massimi del 2019 a quota $56.61 al barile alle 7:51 GMT di questa mattina, in rialzo di 17 centesimi, pari allo 0.3% dall’ultima chiusura. I future del Brent (CL_BRENT) erano scambiati a $66.47 al barile, in rialzo di 2 centesimi dall’ultima chiusura, non molto distanti dai massimi del 2019 a quota $66.83 al barile di lunedì.**
3. GBP/USD: sterlina piatta mentre gli investitori attendono l’incontro tra la May e Juncker
Alle 7:54 GMT di questa mattina la sterlina era scambiata leggermente in calo a quota 1.3054, dopo aver guadagnato 150 pip nel corso della seduta di martedì. La coppia fatica ad estendere i guadagni della seduta precedente, mentre gli investitori attendono dettagli sull’incontro tra la premier britannica Theresa May e il presidente della Commissione UE Jean-Claude Juncker. L’incertezza della Brexit rimane la sfida più grande per il Regno Unito. Si prevede che la sterlina si indebolirà all’inizio del 2019, per poi rimbalzare solidamente una volta scemata l’incertezza della Brexit.***
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*Fonte: Investing Feb 20, 2019 2:48 AM ET
**Fonte: Reuters Feb 20, 2019 3:53 AM ET
***Fonte: Blokt Feb 20, 2019 03:07 AM ET