Le rate in base all’ orario 5.00 GMT
Oggi sui mercati
Nota: La tabella sopra riportata viene aggiornata prima della pubblicazione con le ultime previsioni del consenso. Tuttavia, i testi e i grafici vengono preparati prima. Pertanto potrebbero essere presenti delle discrepanze tra le previsioni riportate nella tabella sopra e quelle presenti nei testi e i grafici.
La giornata europea inizia con la seconda stima del PIL Q1 per l’area euro. Questa stima viene raramente rivista, e anche nei casi in cui succede, normalmente si tratta di una revisione in positivo o negativo di 10 punti base, quindi non molto.
Per quanto concerne i numeri, non abbiamo altro fino all’alba americana, quando verranno pubblicati i dati sulle vendite al dettaglio USA. Si tratta di un indicatore importante negli USA, perché gran parte dell’economia USA, diciamo circa il 70%, si basa sul consumo privato e le vendite al dettaglio rappresentano circa il 40% di questa componente. Questo significa che le vendite al dettaglio rappresentano circa il 28% dell’economia USA.
I dati sulla spesa dei consumatori Q1 hanno evidenziato un appiattimento della domanda di beni, dal momento che la gente è tornata ad acquistare più servizi. Tale trend è prevedibile con il rientrare della pandemia (o forse meglio dire con la percezione da parte delle persone che la pandemia è alle battute finali) e ora che la gente è tornata ad uscire (personalmente sono tornato ad andare in palestra dopo due anni di flessioni a casa). Il mix di alta inflazione, fine dei sussidi statali legati alla pandemia e fiducia dei consumatori depressa può portare ad un’accelerazione di questo trend. A brillare sono le vendite di auto, aumentate di circa il 9% mese su mese durante il corso del mese.
Il dato headline dovrebbe evidenziare che la domanda dei consumatori rimane solida e questo potrebbe risultare positivo per il dollaro.
Tuttavia, come ho già avuto modo di dire, il valore sarà in parte legato alle forti vendite di auto, ma anche all’aumento dei prezzi dei carburanti, che hanno raggiunto livelli record. Escludendo questi due fattori, si prevede un dato mediocre e questo potrebbe essere fonte di problemi. Oppure, più probabilmente, la gente penserà che la Fed procederà con i rialzi dei tassi a prescindere e fintanto che le vendite al dettaglio non crolleranno. Se così fosse, è probabile che i dati risultano neutrali per il dollaro.
Ad ogni modo devo ammettere che la reazione del mercato valutario ai dati sulle vendite al dettaglio nell’ultimo anno o giù di lì non è né particolarmente marcata né prevedibile.
Subito dopo la pubblicazione di questi dati sarà la volta dei dati sulla produzione industriale USA, che sono molto più importanti per il mercato azionario che per il mercato FX. Si prevede anche qui una frenata, ma comunque sempre in positivo. L’aumento previsto dal mercato lascerebbe l’indice al di sopra del livello pre-pandemia del 3.9%, quindi non male, ma comunque gli operatori potrebbero non apprezzare il fatto che siamo di fronte ad una frenata sia qui che per quanto concerne le vendite al dettaglio. Sarà negativo per l’USD?
In seguito, si alterneranno una serie di membri della Fed, tra cui il presidente della Fed Powell, che sarà intervistato nell’ambito di un evento del Wall Street Journal. Mi aspetto che si limiti a ripetere sempre la solita solfa, ma questo non vuol dire che il mercato non danzerà a ritmo di musica ancora una volta. Giovedì scorso ha dichiarato: “se riusciremo a eseguire un atterraggio morbido o meno, potrebbe dipendere da fattori che esulano dal nostro controllo”. In altre parole, speriamo di poterlo fare senza far crollare l’economia statunitense, ma non ne siamo sicuri.
“Quello che possiamo controllare è la domanda, non possiamo influenzare l’offerta con le nostre politiche. E l’offerta è una parte importante dell’equazione. Ma soprattutto, ci sono eventi importanti, inclusi eventi geopolitici globali che avranno un ruolo molto importante per l’economia nel prossimo anno o più. Quindi a determinare se riusciremo ad avere un atterraggio morbido o meno potrebbero essere fattori che esulano dal nostro controllo”.
Penso che la questione “atterraggio morbido o duro” sarà prominente tra i trader. Inoltre, mi aspetto che Powell ribadisca che punterà a un rialzo di 50 punti base in ciascuno dei prossimi due incontri che non prenderà in considerazione un rialzo di 75 punti base. Qualsiasi accenno alla possibilità di un rialzo di 75 punti base sarebbe una notizia di rilievo.
Interverrà anche la Presidente della BCE Lagarde, ma non credo che il suo discorso non sarà incentrato sulla politica monetaria. L’intervento della Lagarde è ad un evento di beneficenza per il Soroptimist International, un movimento di volontariato globale che si batte per i diritti umani e l’uguaglianza di genere. Il tema dell’intervento è “Be Empowered”.
La notte sarà interessante!
Il Giappone annuncia i dati del PIL Q1, che vengo sempre rivisti in modo sostanziale in seguito, con la revisione finale che arriva solo circa 9 mesi dopo la fine dell’anno fiscale. Pertanto, il PIL Q2 (aprile-giugno 2022) non sarà realmente definitivo fino a dicembre 2023. Ciononostante, il mercato si muove sulla base di ciò che conosce, indipendentemente dalla sua accuratezza.
Il mercato si aspetta un calo della produzione, probabilmente a causa del calo dei consumi privati, legati alla reimposizione di restrizioni per il COVID-19. Inoltre, il paese accusa il colpo dalla Cina, sia in termini di riduzione delle esportazioni, che blocchi nella catena di approvvigionamento. Si prevede una ripresa della crescita nel Q2, quindi non mi aspetto un impatto duraturo sullo yen. Tuttavia, questo è un altro motivo per la Bank of Japan di non procedere a normalizzare la politica o anche solo per non modificare il limite di ±25 punti base nella politica di “controllo della curva dei rendimenti”. Negativo per il JPY.
A questo punto è tempo del grande indicatore australiano della settimana: l’indice dei prezzi dei salari Q1. Ne ho parlato nel dettaglio nel mio rapporto settimanale, ma dal momento che vengo pagato a parole, eccone un sunto.
Fino all’incontro di aprile, la Reserve Bank of Australia (RBA) aveva sostenuto di non poter alzare i tassi perché “la crescita del costo del lavoro è stata al di sotto dei tassi che probabilmente sono coerenti con un’inflazione stabilmente al target“. La situazione è cambiata in occasione dell’incontro di maggio, quando la RBA ha dichiarato che “i contatti con le imprese della Banca suggeriscono che la crescita dei salari sta aumentando” e ha proceduto quindi a un rialzo di 25 punti base. Ora bisognerà vedere se i dati supportano le speculazioni di cui sopra.
Le previsioni del mercato suggeriscono che la RBA è sulla retta via. I salari dovrebbero aumentare del 2.5% anno su anno, per un lieve rialzo dal 2.3% anno su anno del Q4 2021 e dal minimo del 1.4% anno su anno nel Q3 e Q4 2020.
Si tratta di un tasso di aumento dei salari che in passato è stato associato ad un’inflazione del 2-2.5% anno su anno, quindi dovrebbe rassicurare la RBA che tutto è sotto controllo e che può alzare ulteriormente i tassi. AUD+
Mercoledì mattina alle 7:00 il Regno Unito annuncerà i dati dell’indice dei prezzi al consumo (IPC). Si prevede una crescita a causa dell’aumento del tetto massimo dei prezzi dell’energia per le famiglie, che è schizzato del 54% ad aprile. Il dato headline non dovrebbe essere più fonte di shock per nessuno, dal momento che la Bank of England prevede un’inflazione intorno al 9.1% anno su anno nel Q1. Tuttavia, l’inflazione core, che esclude l’energia, dovrebbe aumentare a sua volta. Dopo i dati sul PIL deludenti della scorsa settimana, con una produzione in calo nel mese di marzo, l’IPC illuminerà la Bank of England su cosa scegliere nella lotta tra inflazione e crescita. Penso che opteranno per la crescita. Questo implica tassi di interesse reali più bassi e una sterlina più debole.