Le rate in base all’ orario 5.00 GMT
Oggi sui mercati
Nota: La tabella sopra riportata viene aggiornata prima della pubblicazione con le ultime previsioni del consenso. Tuttavia, i testi e i grafici vengono preparati prima. Pertanto potrebbero essere presenti delle discrepanze tra le previsioni riportate nella tabella sopra e quelle presenti nei testi e i grafici.
La giornata europea inizia con i dati sul PIL svizzero. Si prevede lo stesso aumento modesto registrato nel Q4 2021. Ma la crescita dovrebbe accelerare nei prossimi trimestri a fronte di un aumento previsto dell’attività economica globale. Mi chiedo in che misura l’aumento dei prezzi dei prodotti petroliferi peserà sull’importante industria chimica svizzera.
A seguire avremo i dati sulla disoccupazione in Germania. Il tasso di disoccupazione dovrebbe rimanere intorno al 5.0% per il terzo mese consecutivo, mentre il numero di persone disoccupate dovrebbe calare di 15.000 unità. Strano ma vero, si tratta delle stesse previsioni dello scorso mese (e lo scorso mese erano piuttosto buone, con il tasso di disoccupazione che è stato previsto accuratamente, mentre il numero di persone occupate è calato di 13.000 unità). Forse gli economisti si son detti “è funzionato bene lo scorso mese, forse funzionerà anche questo mese”. Ad ogni modo la Banca centrale europea (BCE) non ha un “doppio mandato” di reagire all’occupazione, quindi a meno che i dati non suggeriscono che vi sia in atto una variazione sostanziale della situazione economica, cosa che non sembra dalle previsioni, non ritengo che l’impatto sull’EUR sia marcato.
Le approvazioni di mutui nel Regno Unito dovrebbero rimanere invariate. Questo è praticamente il solo indicatore britannico degno di nota per questa settimana e non dovrebbe smuovere il mercato, dal momento che dati invariati raramente lo fanno.
Poi passeremo all’indice armonizzato dei prezzi dei consumatori per l’area euro (HICP), praticamente un IPC. Si prevede un continuo aumento. È già a livelli troppo elevati per la BCE e questo nuovo aumento potrebbe convincere gli hawk che è necessario passare ad uno stringimento più aggressivo. EUR+
Il PIL Q1 del Canada sarà un dato importante per il dibattito di domani della Bank of Canada.
Il dato di marzo dovrebbe evidenziare una solida crescita del settore manifatturiero e delle costruzioni, in parte compensata dal calo delle vendite all’ingrosso.
Il dato trimestrale dovrebbe aumentare del 5.2% su base trimestrale annualizzata. Il dato è decisamente superiore alla previsione della Bank of Canada riportato nel Rapporto di politica monetaria, che era solo del +3.0% trimestre su trimestre SAAR. Nonostante l’aumento è stato indicato come “superiore alle prospettive…in un contesto di interruzioni di offerta marcato”.
Il dato dovrebbe consolidare la visione del Consiglio direttivo che l’economia canadese si “sta portando in una situazione di eccesso di domanda” e che un ulteriore restringimento della politica monetaria è essenziale. Il mercato prezza una probabilità di un rialzo superiore a 50 punti base all’incontro della Bank of Canada di mercoledì, anche se al momento nessun economista oggetto dell’indagine di Bloomberg prevede ciò (28 su 29 prevedono un aumento di 50 punti base e uno solo prevede un aumento di 25 punti base ma scrive da Bangkok quindi potrebbe non essere la persona che segue di più il Canada). Anche io ritengo che 75 punti base è un po’ estremo, ma il dato del PIL potrebbe aumentare le speculazioni e quindi ritengo che sia positivo per il CAD.
A seguire avremo l’indice della fiducia dei consumatori della Conference Board. Dopo il forte calo di 6.8 punti nel sondaggio della University of Michigan, il mercato prevede un calo sostanziale (3.5 punti) nell’indice della Conference Board.
Nonostante questo indicatore abbia un punteggio di rilevanza di Bloomberg molto alto, il suo impatto sul dollaro non è né elevato né coerente. Le statistiche per l’EUR/USD sono addirittura peggio (Nota: il dato ad un’ora è in parte distorto dal forte movimento del dollaro registrato a novembre 2021, in alto a sinistra del grafico. Anche eliminando tale dato, le statistiche non migliorano di molto).
Nella notte avremo i dati sulla spesa in conto capitale dal Giappone. Includo un grafico alla luce dell’elevato punteggio di rilevanza di Bloomberg, ma ritengo che possa essere ignorato ampiamente.
Il Giappone darà inizio poi alla parata dei dati PMI per il settore manifatturiero, con i dati finali per i paesi che pubblicano dati preliminari e i soli dati (finali) per il resto dei paesi. Tali dati caratterizzeranno il mercato nella giornata di mercoledì.
L’Australia pubblicherà i dati sul PIL Q1. Come ho già avuto modo di discutere nel mio rinomato Outlook settimanale, si prevede una crescita non così marcata a causa dell’ondata omicron e le gravi inondazioni in parte del paese. È probabile però che non venga visto come un dato anticipatorio di una crescita più debole nel 2022 in generale.
L’attenzione del mercato sarà sugli indicatori dei prezzi e dei salari riportati nel rapporto. Il Governatore della R>BA Lowe ha specificatamente parlato dei costi del lavoro in conferenza stampa dopo l’aumento dei tassi di maggio: “è un chiaro messaggio che arriva da tutti questi canali che i costi del lavoro stanno cambiando. Ritengo che con il tempo vedremo che l’indice dei prezzi dei salari e la misura dei costi del lavoro dei conti nazionali tener conto di ciò”. L’indice dei prezzi dei salari è aumentato solo dello 0.7% trimestre su trimestre nel Q1 (rispetto allo 0.8% previsto). Un segnale più forte dal fronte dei conti nazionali potrebbe supportare un aumento di 40 punti base del tasso cash della RBA all’incontro del 7 giugno, come previsto fino di recente dal mercato (ora il mercato prevede un +30 punti base). Questo dovrebbe essere positivo per l’AUD.
I PMI Caixin/Markit dalla Cina dovrebbero registrare aumenti significativi. Il PMI servizi dovrebbe recuperare 10 punti dal forte calo precedente. Tuttavia si prevede che entrambi continueranno ad evidenziare una continua contrazione della domanda, non marcata però come lo scorso mese.