Tesla crolla dell’8% dopo le vendite deludenti nel Q1

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  1. Tesla crolla dell’8% dopo le vendite deludenti nel Q1

Tesla è crollata attorno all’8% mercoledì dopo aver annunciato che le consegne nel primo trimestre sono risultate inferiori alle attese. Le azioni di TSLA hanno chiuso la giornata a $267.78 mercoledì. Oggi gli investitori si concentreranno sul processo che interessa il CEO di Tesla, Elon Musk, per oltraggio alla corte in relazione ad un tweet in cui ha indicato un numero errato di veicoli che il produttore di auto elettriche prevedeva di produrre quest’anno.*

 

  1. Oro ai minimi di 10 settimane prima dell’NFP

L’oro è scivolato venerdì, ma era scivolato oltre il minimo di 10 settimane toccato durante la seduta precedente, con il dollaro che è avanzato nei confronti dello yen in seguito ai segnali di progressi nella disputa commerciale tra Stati Uniti e Cina e in seguito ai solidi dati economici dagli Usa. In particolare, l’oro spot (XAUUSD) era scambiato in ribasso dello 0.2% alle 7:15 GMT di questa mattina a quota $1289.50. Gli investitori si concentreranno ora sul numero di salariati extra agricoli (NFP) per ulteriori segnali di un rafforzamento dell’economia.**

 

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  1. Debenhams cala dell’11% dopo il nuovo downgrade

La catena di magazzini in crisi Debenhams (DEB) ha subito un nuovo colpo ieri dopo il recente downgrade del credit rating da parte di Moody’s. Le azioni di DEB hanno chiuso in calo dell’11% giovedì e alle 7:15 GMT di oggi cedevano già quasi un punto percentuale, scambiate a £2.027. L’agenzia creditizia Moody’s ha retrocesso Debenhams in quanto la ristrutturazione dell’azienda sembra comportare perdite per i creditori finanziari della catena.***

 

  1. Dollaro ai massimi di 3 settimane sullo yen grazie all’ottimismo per i negoziati

Il verdone è avanzato nei confronti dello yen nella notte, raggiungendo quota 111.80 yen, ai massimi del 15 marzo dopo segnali positivi da Trump e Xi sui negoziati commerciali sino-americani. In particolare, alle 7:30 GMT l’USD/JPY era scambiato a 111.65. Al contempo, l’euro è stabile a $1.1226, con la sua corsa limitata dai dati pubblicati giovedì che hanno evidenziato che gli ordini industriali in Germania sono calati a febbraio.

 

  1. L’Arabia saudita minaccia di interrompere gli scambi di petrolio in USD

L’Arabia saudita ha minacciato di vendere il petrolio in valute diverse dall’USD se Washington dovesse approvare una legge che espone i membri dell’OPEC alle leggi anti-trust Usa. La notizia ha causato un calo dei prezzi del petrolio, con il Brent (CL_BRENT) che alle 7:30 GMT era scambiato in calo dello 0.3% a quota $69.18 dopo aver raggiunto il livello chiave di $70.00, mentre il greggio WTI (USOIL) era scambiato piatto a $62.08. Da notare che la questione saudita e dell’OPEC potrebbe portare ad un aumento della produzione e questo a sua volta potrebbe far calare i prezzi nel medio termine.

 

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Fonti:
* Investing 5 aprile 2019 2:48 AM
**Reuters 5 aprile 2019 3:53 AM
***CNBC 5 aprile 2019 03:07 AM
****Bloomberg 5 aprile 2019 02:25 AM

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