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Oggi sui mercati
Nota: La tabella sopra riportata viene aggiornata prima della pubblicazione con le ultime previsioni del consenso. Tuttavia, i testi e i grafici vengono preparati prima. Pertanto potrebbero essere presenti delle discrepanze tra le previsioni riportate nella tabella sopra e quelle presenti nei testi e i grafici.
Oggi è previsto un incontro dell’OPEC+. Per coloro che non lo conoscono, l’OPEC+ è una coalizione formata da 13 membri dell’OPEC (Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio) e 10 altri paesi che esportano petrolio ma non sono membri, come la Russia, il Kazakistan e il Messico. L’OPEC rappresenta circa 1/3 della produzione mondiale di petrolio e gli altri membri dell’OPEC+ portano il totale a poco meno del 50%.
Prima di martedì le agenzie stampa erano concordi sul fatto che il gruppo avrebbe continuato con i piani esistenti di aumentare la produzione di 430.000 barili al giorno. Si tratta di pura teoria, perché non vi è capacità residua per farlo, quindi saremmo fortunati se la produzione aumentasse a dir tanto della metà. Le regole del cartello indicano che tutti i paesi devono attenersi alla propria quota. Se un paese non riesce a pompare il petrolio previsto dalla propria quota, gli altri paesi non possono pompare di più per compensare l’ammanco. Solo 4 paesi dell’OPEC hanno una capacità produttiva residua inutilizzata e, di questi quattro, l’Iran non può vendere il petrolio che produce.
Tuttavia, martedì il Wall Street Journal ha indicato che alcuni membri dell’OPEC starebbero esplorare l’idea di esentare la Russia dal sistema di quote dell’OPEC+, in quanto le sanzioni impediscono a Mosca di pompare di più. Se la Russia dovesse uscire dall’accordo, l’OPEC+ potrebbe riallocare le quote o riscrivere l’accordo per intero, aprendo a paesi con capacità residua, come l’Arabia saudita, di pompare più petrolio.
La grande domanda è se questa questione verrà trattata all’incontro odierno o se verrà discussa in modo più discreto tra i ministri prima di giungere ad un accordo formale all’incontro del prossimo mese o in un’altra occasione. Questo, più delle variazioni delle quote (che non vengono sfruttate comunque), sarà il punto focale per i mercati.
Indicatori di oggi
Normalmente non tratto l’indice dei prezzi alla produzione (IPP) nell’area euro, dal momento che non ha un punteggio di rilevanza di Bloomberg sufficiente, ma l’inflazione è chiave oggigiorno, quindi questo indicatore è tornato alla ribalta. I prezzi alla produzione dovrebbero aumentare di ben il 38.4% anno su anno, anche il tasso mese su mese sta calando a “solo” il 2.3%, il che può essere una sorta di vittoria. Tuttavia, questo risultato non calmerà nessuno al Consiglio direttivo della BCE. EUR+
Un altro rapporto interessante che verrà pubblicato oggi è il rapporto occupazionale ADP. L’Automated Data Processing Inc. (ADP) è una società di outsourcing che gestisce circa 1/5 di tutte le buste paga del settore privato negli Stati Uniti, quindi la base cliente è un campione piuttosto ingente del mercato del lavoro USA nel complesso. Tale dato viene quindi monitorato con attenzione per farsi un’idea sui dati sui salariati extra agricoli (NFP) di venerdì.
Bisogna però tenere a mente che l’ADP modifica i dati in base alla stima finale della lettura dell’NFP sui salariati privati. La gente si concentra sul dato headline, che è il valore iniziale dei salariati totali, che include i lavoratori statali. Quindi se è vero che fornisce un’indicazione sull’NFP, dall’altro lato non per nulla perfetto, un po’ come il dato NFP che viene pubblicato venerdì, dal momento che viene sempre rivisto.
Ad onore del vero, il rapporto dell’ADP non è guida affidabile per l’NFP, ma questo non ferma la gente tra trattarlo come se fosse qualcosa da seguire. Come si può vedere da questo grafico, le due cose possono divergere in modo sostanziale e senza un pattern chiaro. Il miglior esempio di ciò è stato a gennaio quando il rapporto iniziale dell’ADP è stato di -301.000 posti e l’NFP iniziale è stato di +467.000 (poi rivisto a +512.000 e +504.000 rispettivamente, quindi piuttosto vicini dopo la revisione).
Il rapporto dell’ADP ha un impatto notevole e immediato sulle valute, anche se poi sembra scemare piuttosto rapidamente.
Le concessioni edilizie in Canada dovrebbero rimanere quasi piatte mese su mese. Questo sarebbe in linea con quanto dichiarato dalla Bank of Canada dopo l’incontro di aprile, ovverosia che “L’attività del mercato immobiliare, che è stata eccezionalmente levata, dovrebbe essere più moderata”.
Per le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione si prevede un risultato invariato. Di recente abbiamo assistito ad un trend rialzista, quindi questo sarebbe un cambiamento non da poco.
Gli ordini alle fabbriche USA hanno un punteggio di rilevanza di Bloomberg piuttosto elevato, ma sono piuttosto prevedibili dagli ordini di beni durevoli, con una correlazione del 92% tra i due. Per questo motivo non vi presto molta attenzione, dal momento che gli ordini di beni durevoli vengono pubblicati prima.
