Le rate in base all’ orario 5.00 GMT
Oggi sui mercati
Nota: La tabella sopra riportata viene aggiornata prima della pubblicazione con le ultime previsioni del consenso. Tuttavia, i testi e i grafici vengono preparati prima. Pertanto potrebbero essere presenti delle discrepanze tra le previsioni riportate nella tabella sopra e quelle presenti nei testi e i grafici.
Oggi gli occhi saranno decisamente puntati sul Regno Unito, con l’incontro della Bank of England e le elezioni locali.
Ho già scritto abbondantemente sull’incontro del Comitato di politica monetaria (MPC) della Bank of England nel mio Outlook settimanale. Tuttavia ricapitolerò qui quanto detto, perché vengo pagato per parola e l’inflazione ha un impatto anche su di me dopotutto!
Il mercato sconta attualmente un rialzo di 25 punti base per questo incontro e una possibilità, ma non una probabilità, di un rialzo di 50 punti base per l’incontro di giugno e agosto.
Le aspettative sui tassi hanno raggiunto un massimo il 21 aprile, per poi iniziare a calare dopo i dati deludenti sulle vendite al dettaglio di marzo pubblicate il 22 aprile. Il Governatore Bailey ha dichiarato che la Banca sta “camminando un filo molto sottile”. La banca deve alzare i tassi per far fronte all’inflazione, ma questo porta naturalmente ad un aumento dei costi. Inoltre, con gli aumenti delle tasse e l’inflazione galoppante le famiglie dovrebbero registrare il peggior calo degli standard di vista dall’inizio dei dati del 1956. La Banca è preoccupata che una pressione troppo marcata contro l’inflazione possa portare ad una recessione.
L’ultima volta, la Banca ha votato 8-1 per un aumento di 25 punti base, con un membro (il vice governatore Cunliffe) che preferiva lasciare invariati i tassi. Alla luce dell’aumento dell’inflazione da allora (dal 5.5% anno su anno al 7.0% anno su anno), non prevedo alcun voto a favore di un mantenimento dei tassi ai livelli correnti. Tuttavia, prevedo che la Banca sottolinei i rischi per la crescita. La forward guidance dell’MPC attualmente recita: “il Comitato ritiene che un ulteriore modesto stringimento della politica monetaria possa essere appropriato nei prossimi mesi, ma ci sono rischi in entrambe le direzioni a seconda di come evolvono le prospettive di medio termine per l’inflazione“. A mio giudizio sarà importante vedere cosa dirà la Banca sui rischi.
Se però il vice Governatore Cunliffe dovesse votare ancora a favore del mantenimento dello status quo, e in particolare, se alcuni colleghi dovessero condividere il suo pensiero, prevedo che gli investitori rivedano ancora una volta al ribasso le prospettive per i tassi e la sterlina potrebbe indebolirsi.
Viceversa, se dovesse esserci un contingente che si esprime ancora a favore per rialzi di 50 punti base, come a febbraio, gli investitori potrebbero pensare di aver sottovalutato le intenzioni della Banca. Le aspettative sui tassi aumenterebbero drasticamente così e la sterlina potrebbe rafforzarsi di conseguenza. Ritengo però che sia estremamente improbabile.
L’MPC potrebbe confermare anche l’intenzione di iniziare a ridurre il bilancio nel corso dell’anno, anche se non prevedo che vengano ancora confermati i dettagli.
Per quanto riguarda le elezioni locali nel Regno Unito, circa 200 autorità locali terranno le elezioni per circa 7000 seggi nella giornata di giovedì. Ogni seggio nei consigli comunali di Scozia, Galles e Londra è in ballo e diversi altri in giro per l’Inghilterra. Le elezioni saranno un test per il premier Johnson, che è stato multato per aver tenuto un party nella sua residenza mentre gli hoi polloi non potevano riunirsi neanche per dare l’ultimo saluto ai propri cari. Se l’elettorato dovesse esprimere la propria rabbia contro di lui votando per l’opposizione, potrebbe essere forzato a dimettersi. Penso che sia improbabile per 3 motivi:
Il mercato monitorerà i risultati del partito laburista all’opposizione, anche se mancano diversi anni ancora alle prossime elezioni generali.
La parte più importante delle elezioni, a mio giudizio, sarà il voto per l’assemblea devoluta dell’Irlanda del Nord. Nonostante il movimento di indipendenza per la Scozia abbia attirato molta attenzione, mi sembra che l’Irlanda del Nord possa diventare il primo paese a separarsi dal Regno Unito. Sinn Féin, un partito che vuole unire l’Irlanda del Nord con la Repubblica d’Irlanda a sud, dovrebbe vincere sul Democratic Unionist Party (DUP), diventando il primo partito all’Assemblea e aggiudicandosi la carica di primo ministro dell’Irlanda del Nord. Se così fosse, si troverebbe in una posizione migliore per puntare ad un tale cambiamento (anche se il partito ha evitato tale questione durante la campagna, preferendo concentrarsi su questioni meno divisive). La leadership potrebbe essere un problema se le tensioni dovessero aumentare nuovamente tra Regno Unito e UE sulla provincia. Da notare però che Sinn Féin non ha mai avuto la carica di taoiseach (primo ministro) nella Repubblica d’Irlanda.
Nel complesso, le elezioni di giovedì potrebbero aprire ad un ulteriore calo del GBP.
Per quanto riguarda gli altri indicatori, per le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione si prevede una noia ormai terminale, con un risultato invariato. Ormai si potrebbe dire che è sic transit gloria mundi per questo indicatore, che si unisce al rapporto M3 USA nella collezione di indicatori i cui giorni di gloria sono ormai trascorsi. A nessuno interessa più.
Ma nella notte avremo qualcosa di interessante, per la prima volta negli ultimi anni, se non negli ultimi decenni. L’indice dei prezzi al consumo (IPC) di Tokyo potrebbe causare alcuni dubbi sulla politica della Bank of Japan. Con i tagli alle tariffe di telefonia mobile dell’aprile 2021 che escono dal calcolo, L’IPC headline dovrebbe raggiungere un sorprendente (per il Giappone) 2.3% y/y, mentre l’IPC core in stile giapponese (esclusi gli alimenti freschi) in aumento all’1.8% y/y.
Eccezion fatta per quando è stata aumentata la tassa al consumo, questa sarebbe la prima volta dal 1998.
È inusuale che l’IPC giapponese raggiunga il target del 2%. Dal 1993 la sola volta che l’IPC di Tokyo ha superato il target della Bank of Japan del 2% è dopo che il governo ha alzato la tassa al consumo, che naturalmente fa aumentare i prezzi per tutti i beni al consumo.
Se la gente pensa che questo sia un vero cambiamento per il Giappone, potrebbe causare una copertura delle posizioni corte da parte degli speculatori e un conseguente aumento dello yen. Tuttavia, prevedo che un tale movimento, se dovesse materializzarsi, avrebbe vita breve. La Bank of Japan ha preannunciato e poi negato un tale sviluppo nella nuova edizione di questa settimana delle Prospettive sull’attività economica e sui prezzi, pubblicate su base trimestrale. Ha indicato che l’IPC “è probabile che aumenti temporaneamente a circa il 2%” a causa dell’impatto di un aumento significativo dei prezzi dell’energia e degli effetti di una riduzione delle tariffe dei telefoni cellulari che ora vengono meno, ma dopo l’anno finanziario 2022 (quindi dall’aprile 2023) “il tasso di aumento dovrebbe decelerare perché il contributo positivo dell’aumento dei prezzi dell’energia all’IPC è destinato a diminuire”.
Le previsioni della BoJ indicavano che l’inflazione sarebbe calata nuovamente al di sotto del target (l’IPC “core” Giapponese esclude gli alimenti freschi, mentre il “core-core” esclude alimenti freschi ed energia).
Gli speculatori potrebbero tagliare le loro posizioni corte alla notizia, ma non credo che la Bank of Japan cambierà la propria posizione, e in mancanza, lo yen continuerà probabilmente a calare nel medio termine.
Infine, con il sorgere dell’alba alla Porta di Brandeburgo mentre i tedeschi stanno preparando una buona Bauernfrühstück, la Germania annuncerà i dati sulla produzione industriale. Dopo 5 mesi di aumenti, si prevede una lettura misera, anche se comunque non la peggiore degli ultimi mesi.
La Germania ha sottoperformato in termini di produzione industriale. Prevedo che il settore dell’auto tedesca sta patendo l’ammanco di chip, un problema che sarà ora esacerbato dagli elevati costi dell’energia, che faranno fallire diversi produttori.