I beni rifugio in rialzo, il mercato delle azioni scende mentre la Russia invade l’Ucraina; il tasso di disoccupazione degli USA , Il CPI di Tokyo

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Le rate in base all’ orario 5.00 GMT

Oggi sui mercati

Nota:  La tabella sopra riportata viene aggiornata prima della pubblicazione con le ultime previsioni del consenso. Tuttavia, i testi e i grafici vengono preparati prima. Pertanto potrebbero essere presenti delle discrepanze tra le previsioni riportate nella tabella sopra e quelle presenti nei testi e i grafici.

Si tratta di una giornata piuttosto tranquilla per quanto concerne gli indicatori.

La Bank of England terrà la prima conferenza annuale denominata Bank of England Agenda for Research (BEAR) Conference. Il tema di quest’anno inaugurale sarà il “Toolkit monetario”. Il Governatore Bailey farà dei commenti iniziali, che sono certo saranno affascinanti. Alle 16:00 vi sarà un pannello di politica dedicato alla chiusura del programma di alleggerimento quantitativo moderato dal Vice Governatore della BoE Ben Broadbent, a cui parteciperà la Presidente della Fed di San Francisco Mary Daly (NV) e il membro del Consiglio direttivo della Banca centrale europea Isabel Schnabel, oltre ad un membro del FMI e un professore della LSE. La conferenza continuerà domani ma con nessuno di particolarmente noto, eccezion fatta per le note conclusione del Capo economista della Bank of England Huw Pill.

Fortunatamente le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione USA sono sempre fonte di interesse. La scorsa settimana vi è stato un aumento inaspettato di 23.000 e la scorsa settimana era anche quella in cui vengono raccolti i dati sull’occupazione di febbraio, quindi ciò non ne gioverà. Questa settimana si prevede un ritracciamento pari a circa la metà di tale aumento.

Se si dà uno sguardo alla media mobile a 4 settimane, che era ciò a cui la gente faceva riferimento prima che la pandemia rendesse questo indicatore uno dei più monitorati sui mercati, notiamo che il valore è stato piuttosto stabile tra 245.000 e 255.000 nelle ultime settimane. Quindi, nonostante ci si possa concentrare su qualsiasi aumento e calo, allorché minimo, dell’indicatore, sembra che sia tornato alla normalità e veda un trend laterale al momento.

La revisione finale del PIL Q4 USA è probabilmente un dato di maggior interesse per gli storici di economia a questo punto che per il mercato.

A questo punto possiamo rilassarci fino alla mattinata nel Sol Levante, con il Giappone che annuncerà l’indice dei prezzi al consumo (IPC) di Tokyo. Si prevede un lieve aumento, ma comunque a diverse deviazioni standard sotto a qualsiasi tasso di inflazione di altri paesi.

Dal momento che non ho molto da scrivere oggi, permettetemi un excursus sul perché il tasso di inflazione in Giappone è così basso di recente. Se diamo una scorsa all’IPC nazionale di gennaio dell’ultima settimana (+0.5% anno su anno dal +0.8% precedente), il motivo principale per cui l’inflazione è calata è a causa delle spese alberghiere. La campagna “Go To Travel” durata dal luglio al dicembre 2020 ha offerto sussidi sul conto dei viaggi (hotel e treni) ai residenti in Giappone al fine di cercare di compensare l’assenza di turisti stranieri, che non potevano entrare nel paese. Dal momento che il programma è terminato nel dicembre 2020, le spese alberghiere riportate nell’IPC per il mese di dicembre 2021 sono aumentate del 44% anno su anno, per un aumento dello 0.29 punti percentuali dell’inflazione generale dell’IPC. Tale fattore è scomparso nel gennaio 2022 e questo ha portato il tasso anno su anno dell’inflazione a calare nuovamente.

Purtroppo non ho i dati specifici per gli hotel, ma da i dati a mia disposizione sembra che l’energia e i servizi pubblici (barre nere) hanno contribuito all’IPC nazionale per 0.85 punti percentuali, mentre l’alimentare (grigio) per 0.54 punti percentuali. Viceversa, i trasporti e le comunicazioni (blu), che includono i costi di telefonia mobile, hanno pesato negativamente per 1.12 punti percentuali. (Il governo ha forzato le compagnie telefoniche ad abbassare i costi in modo sostanziale dall’aprile 2021). L’impatto di tale decisione, -1.51 punti percentuali a gennaio, uscirà dal calcolo nell’aprile 2022. Vedremo allora cosa succederà al tasso di inflazione in Giappone e allo yen.

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