Il JPY e’ in rialzo verso l’avversione al rischio, Il GBP e’ in ribasso, w. non ci sono nuove notizie, Il meeting del BoJ

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Le rate in base all’ orario 6.30 GMT

Oggi sui mercati

Nota: La tabella sopra riportata viene aggiornata prima della pubblicazione con le ultime previsioni del consenso. Tuttavia, i testi e i grafici vengono preparati prima. Pertanto potrebbero essere presenti delle discrepanze tra le previsioni riportate nella tabella sopra e quelle presenti nei testi e i grafici.

Il grande evento delle prossime 24 ore è l’incontro del Comitato di politica della Bank of Japan (BoJ) e comunque sia non è poi un evento così sconvolgente per i mercati. Come sempre, ne ho parlato nel dettaglio nel mio Outlook settimanale, che potete sempre consultare qualora d’interesse. Riassumerò brevemente quanto detto:

  • Non prevedo cambiamenti di politica per questo incontro.
  • I recenti commenti del Governatore della Bank of Japan Kuroda e del Ministero delle finanze Suzuki evidenziano che vi è preoccupazione per la debolezza dello yen. Il Comitato di politica potrebbe mettere mano alla propria forward guidance di conseguenza. Al momento il Comitato sostiene che sta monitorando l’andamento del coronavirus e “non esiterà ad intraprendere ulteriori misure di alleggerimento se necessario e prevede che i tassi di interesse a breve e lungo termine rimangano ai livelli correnti o inferiori”. Alla luce del calo dei casi di coronavirus, potrebbe rimuovere la parta di “ulteriori misure di alleggerimento” e la parte di “o inferiori”. Ma dubito che ciò avverrà, perché…
  • L’edizione di aprile dell’Outlook trimestrale sull’attività economica e dei prezzi dovrebbe rivedere al ribasso le prospettive per l’economia. Questo escluderebbe variazioni del bias di politica.
  • Con la situazione sostanzialmente in circuito di attesa, l’attenzione passerà alle dichiarazioni del Governatore della BoJ Kuroda in conferenza stampa. Anche qui non mi aspetto un radicale cambiamento di posizioni ormai pluriennali. All’audizione in Parlamento del 18 aprile, il governatore Kuroda ha indicato che un forte deprezzamento dello yen peserebbe sull’economia a causa di a) una maggiore incertezza, b) un maggiore onere per le famiglie a causa dell’aumento dei prezzi delle importazioni e c) minori guadagni delle piccole e medie imprese (PMI) che non hanno margine per aumentare i prezzi delle importazioni. La sua critica però non era rivolta necessariamente al deprezzamento della valuta, ma piuttosto a quanto è stata rapida. Ha infatti confermato di non aver cambiato parere sul fatto che, in generale, il deprezzamento dello yen è positivo per l’economia giapponese. Al massimo ritengo che possa sottolineare nuovamente gli effetti negativi di un rapido deprezzamento della valuta, ma questo sarebbe più un commento sul ritmo del movimento dello yen, non sulla direzione.

In sostanza, prevede che l’incontro sia fonte di delusione per coloro che sperano che la Bank of Japan cerchi di arrestare il calo dello yen e che la valuta possa indebolirsi dopo l’incontro.

Per quanto riguarda gli indicatori odierni…

Le richieste di mutui USA riportate dalla Mortgage Bankers’ Association (MBA) si sono stabilizzate prima del solito se guardiamo ai livelli non destagionalizzati. Questo suggerisce un potenziale indebolimento in fieri per il mercato abitativo USA.

 

I dati preliminari sul commercio USA non sembrano avere particolare importanza per i mercati, come evidenziato dal punteggio di rilevanza estremamente basso di Bloomberg. Io però li seguo comunque. Il deficit commerciale ha toccato il fondo (parlo di “fondo” perché si tratta di un numero negativo, ma alcune persone potrebbero sostenere che ha raggiunto un “picco”) a gennaio ad un livello record di $107.36 mld. Successivamente si è contratto leggermente a febbraio e si prevede un’ulteriore contrazione per il mese di marzo.

Prevedo che il pattern dello scorso mese si ripeta, con le esportazioni in aumento dell’1.8% mese su mese, mentre le importazioni in aumento solo dello 0.6%. Ciò potrebbe essere legato ad un aumento delle esportazioni di energia USA, dal momento che il paese sta colmando i mancati acquisti di petrolio russo. Questo potrebbe supportare la bilancia commerciale USA e quindi anche il dollaro, anche se non sono certo di quanta attenzione presti il mercato del FX ai dati commerciali oggi giorno.

Nella notte, la Nuova Zelanda pubblicherà i dati sul commercio. Non vengono più pubblicate previsioni per questo indicatore, ma ritengo che sia portante seguirlo dal momento che le valute legate alle materie prime dipendono dalle esportazioni, per l’appunto, di materie prime. I dati non sono destagionalizzati, quindi la media mobile a 12 mesi probabilmente è più importante dei dati mese su mese. Finora il quadro non è dei migliori per la Nuova Zelanda.

Le importazioni sono tornate ad aumentare.

Poi avremo due indicatori dal Giappone: vendite al dettaglio e produzione industriale. I due dati verranno pubblicati solo poche ore prima dell’incontro della Bank of Japan, ma dal momento che la Bank of Japan raramente condiziona il mercato, questo potrebbe reagire agli indicatori, diciamo non più del solito.

Si prevede che le vendite al dettaglio aumentino ad un ritmo dell’1% mese su mese dopo tre mesi consecutivi di cali.

Viceversa, la produzione industriale dovrebbe aumentare solo leggermente su base mensile. Da un lato i volumi di esportazione sono aumentati dell’1.8% mese su mese, con le spedizioni domestiche aumentate a loro volta dopo la revoca delle misure per il contenimento del COVID-19 durante il corso mese. Dall’altro lato la produzione probabilmente è stata condizionata dal terremoto nella regione del Tohoku del 16 marzo.

Nonostante la produzione industriale ottenga il più elevato punteggio di rilevanza di Bloomberg tra tutti gli indicatori giapponesi, la reazione del mercato FX all’indicatore non è particolarmente legata.

Dopo di ciò passeremo all’incontro della Bank of Japan, di cui ho già parlato.

All’alba europea (6:30 ora locale), lo stato tedesco della Renania Settentrionale-Vestfalia pubblicherà i dati sull’indice dei prezzi al consumo (IPC). Non è presente una previsione per questo dato.Considerando che l’NRW e’ il piu’ popolato a livello di densita’ tra i 16 stati o territori della Germania , l’IPC ha una buona correlazione con l’IPC nazionale, che verrà pubblicato a seguire. Le variazioni mese su mese sono mediamente quasi identiche, anche se variano di mese in mese.

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