JPY su, CHF giu; Tanto rumore da FED

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Oggi sui mercati

Nota: La tabella sopra riportata viene aggiornata prima della pubblicazione con le ultime previsioni del consenso. Tuttavia, i testi e i grafici vengono preparati prima. Pertanto potrebbero essere presenti delle discrepanze tra le previsioni riportate nella tabella sopra e quelle presenti nei testi e i grafici.

Non sono previsti indicatori di rilievo durante la seduta europea e statunitense.

L’attenzione sarà invece su cosa diranno diversi membri con diritto di voto del FOMC (Federal Open market Committee), responsabile della determinazione dei tassi. Naturalmente tutti gli occhi saranno puntati sul Presidente della Fed Jerome Powell, che comparirà all’audizione per la conferma della nomina davanti al Comitato bancario del Senato, ma altri 3 membri con diritto di voto interverranno quest’oggi. Dubito che la nomina di Powell venga contestata. Dopotutto è un repubblicano nominato da un presidente repubblicano e rinominato da un presidente democratico.

Sarà però interessante conoscere il suo parere e quello di altri membri con diritto di voto rispetto alle questioni a cui andrà incontro la Fed, tra cui a) quanto passerà dalla chiusura del tapering degli acquisti di obbligazioni a che inizieranno ad essere alzati i tassi (risposta: secondo il mercato immediatamente)…

e b) quanto passerà da quando verranno alzati i tassi a quando la Fed inizierà a ridurre il proprio bilancio. La presidente della Fed di San Francisco Daly venerdì scorso ha dichiarato che “dopo un aumento o due, è possibile concepire un aggiustamento del bilancio”. A suo giudizio, una tale riduzione potrebbe aiutare la Fed in termini di non dover alzare troppo aggressivamente i tassi, il che potrebbe essere controproducente per il mercato del lavoro.

Durante l’ultimo ciclo dei tassi, la Fed ha atteso 4 rialzi prima di iniziare a ridurre il bilancio, quindi 2 rialzi sarebbe un grande cambiamento.

Nella notte, il Giappone pubblicherà i dati sulle partite correnti. Il dato non destagionalizzato dovrebbe riportare un netto calo, ma è normale per questo periodo dell’anno e dovrebbe tradursi in un leggero aumento nel dato stagionalizzato. Non ritengo che un movimento così contenuto possa avere un impatto maggiore sul mercato FX.

Maggiore importanza potrebbe essere posta sulle parole del governatore della Bank of Japan Kuroda all’incontro dei Branch managers e su quanto comunicato dalla Banca nel Rapporto economico regionale pubblicato su base trimestrale. L’attenzione verterà naturalmente sui prezzi, alla luce dell’aumento dell’8% anno su anno dell’indice dei prezzi dei beni alle aziende e l’aumento di ben il 75% anno su anno dei prezzi delle materie prime. Secondo la stampa la BoJ rivedrà al rialzo la propria valutazione dei trend di prezzo e rivedrà la valutazione sul rischio di inflazione nel rapporto trimestrale Prospettive per l’attività economica e i prezzi di questo mese, che verrà pubblicato in occasione dell’incontro di politica monetaria del 18 gennaio. Sarà interessante vedere in che misura le aziende stanno trasferendo i maggiori costi alla produzione e quanto è probabile che la Banca reagisca se dovessimo tornare in uno scenario inflazionario dopo decenni di assenza di inflazione in Giappone e che livelli dovrebbe raggiungere l’inflazione prima che si arrivi ad un cambiamento di politica.

Sempre in tema di inflazione, la Cina pubblicherà gli indici sui prezzi alla produzione e al consumo (IPP e IPC). L’IPP è più importante a livello globale, in quanto i prezzi alla produzione in Cina condizionano i prezzi delle importazioni di altri paesi. L’IPC cinese, viceversa, condiziona i prezzi delle derrate a livello domestico e questo non ha risvolti a livello internazionale.

In questo caso, l’eventuale calo marcato degli aumenti dei prezzi alla produzione sarebbe il benvenuto. Supporterebbe infatti l’idea che forse il peggio è passato per l’inflazione globale e che il ritmo degli aumenti potrebbe rallentare da qui in avanti.

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