Le rate in base all’ orario 6.30 GMT
Oggi sui mercati
Nota: La tabella sopra riportata viene aggiornata prima della pubblicazione con le ultime previsioni del consenso. Tuttavia, i testi e i grafici vengono preparati prima. Pertanto potrebbero essere presenti delle discrepanze tra le previsioni riportate nella tabella sopra e quelle presenti nei testi e i grafici.
La giornata inizia con i depositi a vista in Svizzera, che non sono stati pubblicati lunedì in quanto era una giornata festiva. La Banca nazionale svizzera (BNS) sta intervenendo più che a gennaio, non tanto per tenere la situazione immutata, quanto per contenere il calo. Così è stato la scorsa settimana, il che potrebbe spiegare perché l’EUR/CHF non è calata ulteriormente.
Nel corso della giornata interverrà il presidente della BNS Jordan con una presentazione al Peterson Institute for International Economics e alla “Macro Week,” che si terrà a lato dell’incontro di primavera del FMI/Banca mondiale. L’intervento del presidente Jordan è visibile qui se si è interessati. Dubito però che verrà detto qualcosa di particolarmente entusiasmante. All’ultimo incontro della BNS del 24 marzo è stata ripetuta sempre la solita solfa, che la banca “rimane disposta ad intervenire nel mercato dei cambi delle divise secondo necessità per contrastare la pressione rialzista sul franco svizzero” eccetera eccetera.
Per quanto riguarda l’avvio di nuove case USA, si prevede un calo dell’1.6% mese su mese, mentre le concessioni edilizie sono calate dell’1.9% mese su mese. Si tratterebbe di un calo relativamente modesto alla luce dell’aumento medio dei mutui di 60 punti base durante il mese dal 4.3% al 4.9%. Il mercato vuole capire in che modo l’aumento dei tassi si ripercuote sul settore immobiliare.
I dati di avvio di nuove case rimangono a livelli piuttosto elevati dal punto di vista storico.
Non sono certo di quanto possa essere rilevante lo storico nel valutare la reazione più probabile del mercato immobiliare all’aumento dei tassi di interesse. C’è una rottura notevole della serie di dati tra prima della crisi finanziaria globale del 2008 (con il crollo della Lehman Brothers) e dopo. L’avvio di nuove case sembra richiedere ora più che in passato tassi dei mutui più bassi. Questo potrebbe avere implicazioni importanti sulla rapidità del ciclo di stringimento della Fed.
Negli USA e in Europa avremo un’altra giornata tranquilla.
Nella notte, il Giappone pubblicherà i dati sul commercio. Tali dati ottengono un punteggio di pertinenza di Bloomberg relativamente basso, ma stanno diventando più importanti per il mercato FX, dal momento che il Giappone è sempre più in deficit.
Il recente trend dovrebbe andare incontro ad una parziale inversione questo mese, dal momento che il deficit dovrebbe quasi scomparire su base non destagionalizzata (a cui presta attenzione il mercato, stranamente). Su base destagionalizzata, si prevede una contrazione, ma comunque parliamo di livelli ancora ampi. Questo sarebbe l’ottavo mese di deficit su base non destagionalizzata e il dodicesimo su base destagionalizzata.
Il motivo per la quasi scomparsa del deficit su base non destagionalizzata è che le esportazioni dovrebbero crescere molto più rapidamente delle importazioni. La maggior parte dell’aumento delle esportazioni dipende dagli Stati Uniti, dal momento che le esportazioni verso Europa e Cina sembrano calate. Al contempo, le minori importazioni di vaccini contro il coronavirus dovrebbero compensare, almeno in parte, l’aumento dei prezzi del petrolio.
Nonostante il punteggio di rilevanza di Bloomberg evidenzia che i dati non destagionalizzati sono monitorati più attentamente, la reazione del mercato è sostanzialmente la stessa per i dati non destagionalizzati o destagionalizzati.
La reazione del mercato è insolita in quanto l’R2, la misura della “bontà dell’adattamento”, aumenta con il passare del tempo. Questo è un ottimo set-up per i trader che possono reagire immediatamente dopo l’uscita dei dati e aspettare che il mercato li insegua. È importante far presente che la reazione del mercato è in linea con quello che ci si aspetterebbe, ovverosia dati sul commercio migliori del previsto provocano generalmente un calo dell’USD/JPY (il JPY si rafforza) e viceversa (naturalmente, la performance passata non è garanzia dell’andamento futuro).
Nelle prime ore di mercoledì la Germania pubblicherà i dati sui prezzi alla produzione. Si prevede un aumento ad un ritmo di ben il 30% anno su anno. Gran parte dell’aumento è legato all’energia, ma comunque sia… questo non si sposa bene con l’enfasi della Germania sulla “sicurezza del denaro”.
Rimane da vedere quanto di tale aumento si riverserà sui prezzi al dettaglio. Siamo in territori inesplorati nella recente memoria della gente.