Dollaro ai massimi di due settimane, sterlina in calo

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1. Dollaro ai massimi di due settimane

L’USD è avanzato ulteriormente dopo i dati sul PIL Usa migliori delle attese della scorsa settimana, che hanno supportato l’interesse verso il rendimento del verdone rispetto a quello di altre valute. Nel frattempo l’EUR è rimasto sotto pressione dopo una BCE dovish, una serie di dati UE negativi che hanno puntato ad un’economia in difficoltà e la prospettiva di una Brexit senza accordo, con un quadro generale difficile per la moneta unica. L’AUD è scambiato attorno al supporto sul grafico giornaliero e potrebbe prendersi una pausa finché non vi sarà chiarezza dopo il FOMC di questa settimana.*

 

2. La crociata della Brexit di Johnson pesa sulla sterlina

Mentre il premier Boris Johnson è chiaramente in una crociata di Brexit e la retorica attorno ad una Brexit senza accordo si fa sempre più marcata, lo stress nell’UE e nel Regno Unito aumentano. Johnson spingerà affinché il Regno Unito esca dall’Unione Europea entro il 31 ottobre con o senza un accordo per proteggere il commercio con il più grande mercato di esportazione del paese. Tuttavia, una Brexit “senza accordo” potrebbe portare ad una recessione e far crollare la sterlina, con alcuni esperti che ritengono che la sterlina e il dollaro potrebbero raggiungere la parità. La coppia GBP/USD cedeva lo 0.3% alle 9:00 GMT di questa mattina.**

 

3. Borse UE in calo in previsione dei negoziati commerciali

Le borse UE hanno registrato un’apertura sottotono questa mattina dopo lo stesso trend ribassista visto durante la seduta asiatica, con i negoziati tra Stati Uniti e Cina che riprenderanno a Shanghai questa settimana, per il primo incontro di persona dalla tregua concordata a giugno. Oggi Mnuchin e Lighizer (Usa) si recheranno a Shanghai per riprendere i negoziati commerciali che si erano arenati verso il G20. I mercati sperano in progressi significativi dal fronte.***

 

4. Occhi puntati sulla Federal Reserve

Dopo la virata dovish della scorsa settimana della BCE, è la Fed a riunirsi mercoledì e sembra che il taglio di 50 punti base non avverrà. I dati economici Usa rimangono solidi e il PIL Usa di venerdì scorso ha superato le aspettative (2.1% contro 1.8% previsto). Gli operatori di mercato monitoreranno molto attentamente l’incontro della Federal Reserve alla ricerca di segnali di alleggerimenti futuri.****

 

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5. Oro stabile, petrolio in calo

I prezzi dell’oro si sono stabilizzati lunedì in previsione dell’incontro della Federal Reserve di questa settimana, con la forza del dollaro che ha limitato i guadagni. I prezzi del petrolio sono calati leggermente ma la price action rimane piuttosto moscia in attesa di ulteriori catalizzatori previsti per questa settimana.*****

 

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Fonti:
*FXStreet Jul 29, 2019 03:07 AM ET
**Reuters Jul 29, 2019 3:53 AM ET
***CNBC Jul 29, 2019 2:48 AM ET
***Bloomberg Jul 29, 2019 5:55 AM ET
****Forbes Jul 29, 2019 4:32 AM ET

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