Il petrolio greggio è una materia prima volatile, caratterizzata per lo più dai fattori della domanda e dell’offerta. Il greggio West Texas Intermediate (WTI) è il contratto di riferimento per il greggio Usa (USOIL). Vi sono diversi fattori che possono avere notevoli ripercussioni sui movimenti di prezzo del greggio:
Scorte e produzione globale
Le scorte globali di petrolio greggio bilanciano la domanda e l’offerta. In altre parole, se la produzione supera la domanda, le quantità in eccesso vengono messe da parte. Lo stesso avviene in caso contrario. Quando il consumo supera la domanda, le scorte vengono utilizzate per far fronte all’aumento della domanda. Se gli investitori notano un aumento delle scorte di greggio, i prezzi del petrolio tenderanno a calare, in quanto vi è una maggiore offerta rispetto alla domanda. Interessante notare come negli ultimi anni gli Stati Uniti sono emersi come swing producer di petrolio. Le tecnologie di perforazione direzionale avanzate hanno consentito agli Stati Uniti di estrarre e produrre petrolio greggio dai pozzi di scisti bituminosi. Nel frattempo, il divieto quarantennale statunitense di esportazione del petrolio è stato rimosso e questo ha portato gli eccessi di petrolio prodotti ad inondare i mercati globali negli ultimi anni. Per far fronte alla situazione, l’OPEC (Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio) ha imposto numerosi tagli all’esportazione, che ci portano al nostro prossimo punto…
Tagli alla produzione dell’OPEC
L’OPEC ha il più elevato patrimonio attestato di riserve petrolifere al mondo. L’OPEC è stato fondato per coordinare le politiche petrolifere dei suoi membri e per gestire l’offerta di petrolio al fine di definire il prezzo del petrolio sul mercato mondiale. L’OPEC pertanto imporrà tagli alla produzione dei suoi membri per spingere i prezzi del petrolio al rialzo quando sono troppo bassi. Da notare però che l’aumento della produzione negli Stati Uniti ha avuto un importante effetto sui prezzi del petrolio globale e ha ridotto l’influenza dell’OPEC sui mercati.
Crescita economica globale e il PIL cinese
La crescita economica globale è uno dei fattori più importanti che influisce sulla domanda di greggio, e quindi anche sul prezzo. La Cina, in particolare, dipende ancora per lo più sulle importazioni di petrolio per far fronte alla propria domanda ed è considerato il paese con il più alto consumo al mondo di oro nero. L’India è un altro paese che ha registrato la più rapida crescita di consumo di petrolio. Altre economie come i paesi dell’UE e il Giappone sono importatori netti di petrolio. Dal momento che la domanda di greggio dipende in gran parte dalla crescita economica, una crescita più forte comporta anche una domanda maggiore di greggio. Con l’aumento dei salari, i consumatori acquistano più auto e le industrie necessitano di più petrolio per alimentare le proprie operazioni. Per questo motivo un aumento del PIL in Cina potrebbe portare ad un aumento dei prezzi del greggio, con i consumatori che percepiscono un PIL forte come un segnale di espansione che può essere seguito da un aumento della domanda.
Disastri naturali e shock per l’offerta
I disastri naturali e causati dall’uomo possono portare ad un aumento dei prezzi del greggio, se sufficientemente significativi. L’uragano Katrina, ad esempio, ha causato un aumento dei prezzi del greggio di $3 al barile, e spinto i prezzi del gas a $5 al gallone nel 2015, in quanto è stato intaccato il 19% della produzione di greggio del paese. I disastri dell’uomo come fuoriuscite di petrolio su grande scala possono a loro volta spingere i prezzi al rialzo.
Fonti: investopedia, Financial Times, EIA
